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Rifiuti speciali: l’Ispra fotografa il settore

Ogni anno in Italia si producono milioni di tonnellate di rifiuti, che necessitano di essere trasportati fino allo smaltimento. Un processo particolarmente importante è quello dei rifiuti speciali che devono essere movimentati secondo una normativa stringente.

Dopo il fermo delle attività economiche dovuto alla crisi pandemica, la produzione dei rifiuti speciali è tornata a crescere: nel 2021 hanno raggiunto 165 milioni di tonnellate, il 12,2% in più rispetto all’anno precedente.

È l’Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, che ogni hanno fornisce il quadro generale sui rifiuti generati delle attività produttive (industriali, commerciali, artigianali, di servizi, ma anche di trattamento dei rifiuti e risanamento ambientale).
L’aumento del 12,2% corrisponde a circa 18 milioni di tonnellate. E quasi la metà (47,7%) proviene dalle attività di costruzione e demolizione (78,7 milioni di tonnellate), una categoria facilmente riciclabile.

I flussi che presentano maggiori criticità gestionali sono i rifiuti contenenti amianto, i veicoli fuori uso, gli pneumatici fuori uso, i fanghi di depurazione delle acque reflue urbane, i rifiuti sanitari.

I trasporti, naturalmente, sono al centro di tutta la filiera. Anche perché l’Italia è un Paese che importa questo tipo di prodotto: vengono importate circa 7,4 milioni di tonnellate a fronte di un’esportazione di poco superiore a 3,9 milioni di tonnellate.
Gli impianti situati nel nord del Paese smaltiscono il 50,8% del totale dei rifiuti avviati in discarica; gli impianti del Centro il 26,7% e quelli del Sud il 22,5%.

Fonte

Sito web  Rivista Tir

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